Filosofia dei Vignaioli Contrari
In vigna
- Coltivano direttamente la terra indifferentemente se il vigneto sia di proprietà o meno, purché questa sia lavorata e resa produttiva secondo criteri sostenibili, biologici, biodinamici, in linea con qualsiasi forma di rispetto ambientale.
- Non utilizzano concimi, diserbanti e antibotritici provenienti dalla chimica di sintesi, mentre favoriscono inerbimenti e sovesci per non avere il suolo nudo.
- Hanno come obiettivo primario la valorizzazione dei vitigni autoctoni e tradizionali, per il territorio di appartenenza. In alcune aree del nostro paese ci sono vitigni alloctoni ormai naturalizzati, che rappresentano il terroir, la tradizione e soprattutto la vocazione di quel determinato territorio.
- Utilizzano le risorse ambientali, naturali (che esistono nell’area aziendale), per la produzione di uva con coscienza e sostenibilità. Il ricorso a sistemi d’irrigazione deve essere limitato il più possibile e finalizzato a evitare casi di stress idrico severo.
- Praticano la vendemmia manuale per un’accurata selezione delle uve.
- Incoraggiano la biodiversità e sono impegnati nel recupero di quei vitigni autoctoni che rischiano l’estinzione.
In Cantina
- Non utilizzano l’osmosi inversa e metodi fisici di concentrazione del mosto. Inoltre, se non per gli spumanti o i vini che lo prevedano per tradizione, non deve essere impiegato MCR (mosto concentrato rettificato). Non utilizzano i trucioli per aromatizzare i vini.
- Prediligono le fermentazioni spontanee partendo solitamente da una pied de cuve.
- L’impegno verso una riduzione dell’impiego dell’anidride solforosa deve essere costante fino al totale inutilizzo nelle annate favorevoli, rimanendo l’unico additivo/ingrediente ammesso (sotto forma di metabilsofito di potassio).
- Il vino in bottiglia deve avere un quantitativo di anidride solforosa totale al di sotto dei seguenti valori: non superiore a 60 mg/litro per vini bianchi,frizzanti,spumanti,rosati secchi, non superiore a 30 mg/lt per i vini rossi e non superiore a 100 mg/lt per i vini dolci
In Bottiglia
- I vini devono essere specchio del terroir di provenienza, per questo motivo vediamo con favore l’utilizzo di lieviti indigeni così come la ricerca scientifica tesa a isolare lieviti autoctoni che poi possono essere replicati e utilizzati dall’azienda oppure da più vignaioli della stessa zona e denominazione.
- I vini devono essere di qualità e privi dei principali difetti enologici, perché questi tendono a rendere omogenei i vini e appiattire le differenze territoriali.
- I vini dei vignaioli saranno sempre l’espressione dell’annata della vendemmia.
- I Vignaioli Contrari sono impegnati a custodire il metodo della rifermentazione spontanea in bottiglia, nei territori vocati a questa pratica tradizionale.
- Sono ammessi alla manifestazione anche i vini metodo classico ma non i vini frizzanti prodotti con il metodo Martinotti o Charmat.